Gli eventi virtuali fanno ormai parte della nostra vita. Pur con la fine della pandemia quasi in vista – o almeno ipotizzabile, vista la rapida diffusione dei vaccini – è difficile immaginare di tornare indietro alla situazione pre-Covid, in cui la stragrande maggioranza degli eventi si tenevano in presenza. Continueremo a svolgere eventi virtuali non perché non possiamo farne a meno, ma perché non vogliamo. Perché dalle mille difficoltà di questa situazione abbiamo saputo trarre dei vantaggi che aprono per tutto il settore degli eventi nuove e interessanti possibilità. Una volta deciso di organizzare eventi virtuali, però, diventa indispensabile imparare a conoscerne il linguaggio, per fare in modo che l’esperienza sia utile ed entusiasmante tanto per l’organizzatore quanto per i partecipanti. Ecco come ottenere i risultati migliori con il tuo prossimo evento virtuale.
Stimolare la comunicazione con un network più ampio
Abbiamo già parlato di come gli eventi virtuali possano raggiungere potenzialmente un pubblico più ampio rispetto a quelli in presenza. Questo è senza dubbio un vantaggio per gli organizzatori, ma può esserlo anche per i partecipanti. Se si stimolano le interazioni fra gli utenti, infatti, un grande evento virtuale internazionale, con un pubblico di decine di migliaia di persone, si trasforma automaticamente in un’opportunità senza precedenti per espandere il proprio network di contatti. Questo crea valore, molto più di quanto non avvenga con gli eventi in presenza, soprattutto per le piccole e medie aziende che hanno un budget limitato da dedicare alle PR.
Crea esperienze personalizzate
Ricordate gli inizi di YouTube? I primi Youtuber? I contenuti erano goffi e sembravano mancare i propri obiettivi. Oggi, invece, lo Youtuber è praticamente una professione e le piattaforme di streaming video sono indispensabili per qualsiasi strategia di comunicazione che si rispetti. Cosa è cambiato? Semplice: all’inizio chi operava su YouTube cercava, fallendo, di imitare i linguaggi della televisione. Oggi, invece, i creatori di contenuto usano agevolmente i linguaggi propri delle piattaforme attraverso le quali comunicano, massimizzandone l’efficacia. Lo stesso sta accadendo con gli eventi virtuali: quelli di maggior successo sono quelli che non cercano semplicemente di riproporre una versione digitale di esperienze già vissute, ma sfruttano al massimo i punti di forza propri di questi formati. Un esempio perfetto è quello della personalizzazione: una convention in presenza accoglie centinaia o migliaia di persone ed è quindi impossibile offrire a ognuna un’esperienza costruita su misura per le sue esigenze. Nel caso degli eventi virtuali, invece, il grado di personalizzazione possibile è molto più elevato e gli organizzatori dovrebbero sfruttarlo, puntando sull’interattività e creando un’interfaccia che permetta all’utente di strutturare l’esperienza in base alle sue esigenze.
Sperimentare con contenuti diversi
I formati digitali sono tanti e versatili e si adattano alle più diverse esigenze. Questo permette di creare un’offerta molto più varia, in termini di contenuti, rispetto a quanto si possa fare con un evento in presenza. Una conferenza virtuale in tempo reale, per esempio, permette di puntare sull’interattività e di arricchire l’esperienza con l’elemento umano e spontaneo che caratterizza anche gli eventi dal vivo. Un webinar on demand, invece, pone l’accento sulla personalizzazione dell’esperienza, offrendo ai partecipanti la possibilità di scegliere quando consumare i contenuti e di rivedere lo stesso contenuto più volte, per soffermarsi sugli aspetti più interessanti.